✅ Questo account va utilizzato solo in caso di Maxi Emergenza. Pensa ad un terremoto, a un’esondazione di un importante fiume, un atto terroristico, una valanga, ad un incendio esteso, ecc...
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✅ Se ti trovi coinvolto in una Maxi Emergenza, dopo aver allertato i soccorsi, manda un messaggio indicando il tuo nome, il comune dell’evento (puoi condividere la posizione GPS), scrivendo, oppure inviando un messaggio vocale, raccontando quello che sta accadendo e allega delle foto e/o video. Quindi solo messaggi.
➡️ In questo modo, attraverso i nostri canali social, che offrono un’altissima visibilità, possiamo contribuire ad una rapida diffusione di importanti notizie alla popolazione.
La popolazione usa con regolarità e in modo massiccio questi strumenti di comunicazione!
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I Social Media in Emergency Situations, ovvero come impiegare i social media per la comunicazione durante le emergenze, sono molto importanti!
L’uso dei social media per le emergenze e catastrofi a livello organizzativo può essere concepito come due grandi categorie.
La prima, i social media possono essere utilizzati passivamente per diffondere informazioni e ricevere feedback degli utenti tramite messaggi in arrivo, post in bacheca, sondaggi, ecc…
Un secondo approccio prevede l'uso sistematico dei social media come strumento di gestione delle emergenze.
L'utilizzo sistematico potrebbe includere:
1) l'uso del supporto per condurre comunicazioni di emergenza ed emettere avvisi;
2) utilizzare i social media per ricevere richieste di assistenza alle vittime;
3) monitorare le attività e le pubblicazioni degli utenti per stabilire la consapevolezza della situazione;
4) utilizzare le immagini caricate per creare stime dei danni e lo scenario.
I social media vengono utilizzati spontaneamente dai cittadini per migliorare la resilienza e la solidarietà nelle zone colpite.
La comunicazione nelle fasi d’emergenza può aiutare ad aumentare la resilienza della società nelle fasi pre-crisi, crisi e post crisi:
Nella fase pre-crisi, le organizzazioni possono sviluppare la capacità di filtrare i social media per il monitoraggio e la consapevolezza della situazione.
Ciò include lo sviluppo di indicatori chiave sulle situazioni attuali, da parte di un team dedicato, come ad esempio uno staff di volontari di social media o un'applicazione software in grado di cogliere tendenze e segnali di allerta precoci.
Ciò richiede anche l'organizzazione del personale di comunicazione delle crisi, la definizione di chiare procedure di convalida, la pre-messaggistica e la prevenzione delle crisi mediante la realizzazione di campagne sui social media. Infine, le istituzioni devono essere posizionate nei social media e nella blogosfera come fonti attendibili e identificare eventualmente quali sono le altre fonti attendibili.
In fase di crisi, le organizzazioni devono fornire fatti oggettivi in tempo reale per evitare di tenere il pubblico al buio o fare affidamento su altre fonti non affidabili e per mobilitare i “volontari IT” tramite la comunità tecnologica online per migliorare la mappatura delle crisi e la consapevolezza della situazione.
Devono essere annullate le voci e la disinformazione il più rapidamente possibile per evitare condivisioni negative di notizie non veritiere.
Nella fase post crisi, un'organizzazione può utilizzare i social media per comunicare sul recupero e la ricostruzione, migliorare la gestione dello stress e contribuire alle gestione degli aiuti in arrivo.